Video e foto della quinta conferenza SeDici Architettura al Poderi dal Nespoli
Dalla pura modularità razionale di Andrea Oliva alle soluzioni immaginarie di Miro architetti.
La singolare per quanto suggestiva cornice naturale dei Poderi dal Nespoli – la pregevole azienda vitivinicola fra le colline dell’alta Val Bidente a Cusercoli – ha caratterizzato il quinto appuntamento del ciclo di conferenze SeDici Architettura, promossa dalla rivista Casa Premium-Reclam, con la direzione scientifica di Nuovostudio di Ravenna e Archibiotico di Forli. Protagonisti dell’incontro – come di consueto affollato da un attento pubblico di addetti ai lavori, professionisti del settore e curiosi – l’architetto reggiano Andrea Oliva e lo studio bolognese Miro, che hanno presentato i loro progetti e raccontato la loro esperienza professionale, sia sul piano delle realizzazioni che su quello delle idee e dei concorsi.
Con una esposizione brillante e a volte ironica (almeno sul piano dell’odierna “fatica” di mettere a frutto progetti, intuizioni e ricerche) Riccardo Pedrazzoli di Miro Architetti ha passato in rassegna alcuni edifici o interni realizzati come una curiosa “casa tascabile” stretta in una corte interna nel quartiere Santa Caterina a Bologna, resa confortevole nonostante i pochi metri quadrati a disposizione. Interessanti anche i progetti di concorso, quali il padiglione austriaco all’Expo di Milano, plurisezionato a livello di sagoma della nazione, con un percorso sulle varietà geomorfologiche territoriali, oppure il blocco residenziale e commerciale a Katrineholm in Svezia, disegnato con una particolare struttura a “wafer”, originale sia sul piano funzionale che estetico, o infine, la riqualificazione di un edificio storico di Ferrara in qualità di urban center, conservato nella sua struttura e rifunzionalizzato grazie ad un “leggero” edificio totem di servizio collaterale.
L’architetto Andrea Oliva, titolare di uno studio a Reggio Emilia, didatta e autore di ricerche a livello universitario, ha proposto invece la sua spiccata cifra progettuale e stilistica condensata in alcuni unità e complessi residenziali nella campagna padana. Forme e volumi di estrema purezza e razionalità, come grandi scatole modulari incastonate e articolate fra loro. Edifici peraltro realizzati con criteri di ampia sostenibilità ambientale, energetica e di spesa costruttiva. Di grande rilievo il progetto di Oliva per il Tecnopolo di pertinenza pubblica, realizzato su concorso, in un grande capannone industriale nell’ex area industriale delle Officine Reggiane di Reggio Emilia. Un progetto del valore di oltre 5 milioni e mezzo di euro che ha lasciato inalterata, con un accurato restauro conservativo, la fabbrica esistente, ma attraverso moduli funzionali aggiuntivi esterni e interni ha risposto alla necessità di articolare spazi autonomi dedicati a start-up aziendali e centri di ricerca tecnologici. Infrastrutture non invasive che in futuro potrebbero anche essere “facilmente ” smantellate per restituire l’intero volume ad altre e nuove funzioni».
Ecco il video della conferenza:
Ecco le foto della serata.
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