“RINUNCIARE ALLA SEDUZIONE DELLA PUBBLICITÀ E AFFIDARSI AL CARISMA DELL’INFORMAZIONE “
Un elemento strategico fondamentale che ci distingue fa riferimento alla riflessione di Paolo Iabichino in “SCRIPTA VOLANT. Un nuovo alfabeto per scrivere (e leggere) la pubblicità oggi”:
” il brand journalism, nelle sue migliori intenzioni dovrebbe […] essere spinto da una vocazione meno pubblicitaria e più autorevole, dovrebbe ispirarsi solo al contesto valoriate della marca, muoversi su terreni di pertinenza e guadagnarsi la credibilità autoriale per poter trattare quel contenuto senza infarcirlo, o ancor peggio camuffarlo, di pretesti commerciali. In realtà il confine fra informazione e marketing è molto sottile, e le tematiche che vengono chiamate in causa estremamente scivolose. Esiste tuttavia una strada ancora poco battuta , che se percorsa con onestà e intelligenza può regalare grandi soddisfazioni e tornare forse ad offrire quello spirito di servizio che la pubblicità sembra avere alle origini del suo mandato quando la chiamavano la réclame: richiamare l’attenzione su un prodotto o su un servizio che oggi, mentre la soglia di attenzione scende a pochissimi secondi, cerca di recuperare una qualche credibilità, rinunciando alla seduzione della pubblicità e affidandosi al carisma dell’informazione.
Sta a noi muovere le dita sulla tastiera con la giusta sensibilità verso questo genere di soluzioni. Non possiamo più permetterci di strumentalizzare oltre il nostro scrivere e sicuramente non abbiamo alcun diritto di contaminare la nobiltà della professione giornalistica con l’effimero di quella pubblicitaria. […]possiamo però fare in modo che le matrici narrative di un brand si muovano per costruire oggetti informativi più vicini a una logica di servizio che non a dinamiche promozionali. Saranno gli utenti a validare la bontà del nostro racconto, premiandoci con la lettura, la partecipazione e la condivisione dei nostri contenuti. Questo dovrà essere il criterio di valutazione per rendere sostenibile simili progetti.”